L’Istituto Muhammad VI non solo mira a contrastare le letture estremiste dell’Islam, ma si presenta anche come uno strumento strategico della politica estera del Marocco

Questo articolo è pubblicato in Oasis 29. Leggi il sommario

Ultimo aggiornamento: 22/04/2022 09:59:45

A partire dal 2005, il regno maghrebino ha avviato un programma per la preparazione di guide religiose, che è poi evoluto nell’Istituto Muhammad VI per la formazione di imam, murshidīn e murshidāt, attivo dal 2015. Il suo obiettivo principale è contrastare le letture estremiste dell’Islam, ma nel tempo è diventato anche uno strumento strategico della politica estera del Paese, che punta a presentarsi come polo spirituale d’avanguardia.

 

Per trattare il tema della formazione religiosa nel contesto marocchino occorre innanzitutto distinguere tra la formazione religiosa (al-takwīn al-dīnī) e l’insegnamento religioso (al-ta‘līm al-dīnī), che ha un proprio inquadramento e una propria specificità. L’insegnamento religioso occupa infatti un lungo periodo di tempo e punta al conseguimento di una solida e approfondita conoscenza teorica nelle scienze sciaraitiche e islamiche. Il livello elementare e quello intermedio di questo tipo di insegnamento, impartito nelle scuole coraniche e nelle madrase tradizionali, poggia sulla memorizzazione del Corano e dei testi religiosi classici e sull’insegnamento delle scienze sciaraitiche e dei loro fondamenti. Le successive fasi di specializzazione e approfondimento avvengono negli istituti di studi superiori, nei dipartimenti di studi islamici e nelle facoltà di sharī‘a delle università[1]. La formazione religiosa invece si svolge in un periodo di tempo breve, che non supera l’anno o i due anni al massimo. Essa è per sua natura interattiva, ed è finalizzata all’acquisizione di conoscenze pratiche e allo sviluppo delle abilità tecnico-operative necessarie a dirigere la preghiera, pronunciare i sermoni e svolgere altre funzioni religiose.

 

Gli imam svolgono un ruolo rilevante nell’assistenza religiosa della società Si può dire che la formazione religiosa costituisce un ponte tra l’insegnamento accademico dispensato nelle università e la formazione specialistica, e ha l’obiettivo di offrire una preparazione pratica per lo svolgimento della funzione di imam e di guida religiosa. Se l’insegnamento religioso superiore mira a produrre ulema ed esperti di diritto islamico, la formazione religiosa ha lo scopo di preparare figure qualificate ad assumere incarichi religiosi nelle moschee, quelli che in Marocco sono tecnicamente definiti «funzionari religiosi».

Questo articolo intende presentare le circostanze, gli obiettivi strategici e gli interessi che hanno ispirato la creazione di un programma per la formazione degli imam e delle murshidāt (le guide religiose donne) in Marocco, contribuendo alla sua evoluzione istituzionale dal 2005 ad oggi. Inoltre, attraverso una rapida lettura dei piani di studio e dei manuali adottati in questo programma, esso delinea la concezione ufficiale che lo informa.   Il contesto e gli obiettivi Per continua a leggere

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Per citare questo articolo

 

Riferimento al formato cartaceo:

Salim Hmimnat, La formazione dei nuovi imam in Marocco, «Oasis», anno XV, n. 29, luglio 2019, pp. 16-31.

 

Riferimento al formato digitale:

Salim Hmimnat, La formazione dei nuovi imam in Marocco, «Oasis» [online], pubblicato il 16 settembre 2019, URL: https://www.oasiscenter.eu/it/marocco-istituto-muhammad-vi-formazione-imam.

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